Via Scoop.it – Med News
Fare un passo indietro per poi andare avanti. E’ questa la sintesi strategica di quanto fatto da un gruppo di ricercatori italiani, attraverso l’impiego di cellule staminali dette multipotenti indotte, perchè ottenute da normali cellule post-natali e non da embrioni, risolvendo quindi i problemi etici legati all’impiego del tessuto embrionale.
Ma perchè durante un infarto, si crea una cicatrice nel cuore che va a ridurre la funzionalità stessa dell’organo? Perchè i cardiomiociti hanno capacità proliferative molto ridotte e quindi risulta difficile per queste cellule riparare un eventuale danno. Oggi i ricercatori italiani hanno inserito specifici geni fetali nel genoma di normali cardiomiociti, facendo tornare indietro queste cellule al precedente stato embrionale. Una volta ottenute le staminali, queste sono state spinte in avanti, differenziandole nuovamente in cellule cardiache adulte.
Pochi passaggi, ma che rappresentano anni di studi, condivisi da gruppi diversi di ricercatori nel mondo, e che per ora permetteranno di studiare meglio le malattie cardiache di origine genetica. Certo, il passo successivo si spera possa essere quello della medicina rigenerativa, cioè di utilizzare queste “nuove” cellule staminali per la riparazione del muscolo cardiaco danneggiato.
Via www.nature.com
14 febbraio 2012
24 febbraio 2012 at 10:35
[…] robertoinsoliascienza.wordpress.com Related posts:Trombosi venosa: i fattori di rischioInfarto piu’ severo nelle prime ore del […]
28 febbraio 2012 at 12:48
Speriamo che questo metodo funzioni davvero! Immaginatevi quali possibilità ci si prospettano per la cura di malattie finora ritenute mortali! La ricerca sulle staminali deve continuare, soprattutto se ora non si pone più il problema etico dell’estrazione dagli embrioni, sul quale comunque si può ancora discutere.
28 febbraio 2012 at 12:55
Concordo Lisa: si può discutere ancora in modo costruttivo sull’impiego delle cellule staminali embrionali, e si deve andare avanti sul fronte delle staminali post-natali.