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Fare un passo indietro per poi andare avanti. E’ questa la sintesi strategica di quanto fatto da un gruppo di ricercatori italiani, attraverso l’impiego di cellule staminali dette multipotenti indotte, perchè ottenute da normali cellule post-natali e non da embrioni, risolvendo quindi i problemi etici legati all’impiego del tessuto embrionale.
Ma perchè durante un infarto, si crea una cicatrice nel cuore che va a ridurre la funzionalità stessa dell’organo? Perchè i cardiomiociti hanno capacità proliferative molto ridotte e quindi risulta difficile per queste cellule riparare un eventuale danno. Oggi i ricercatori italiani hanno inserito specifici geni fetali nel genoma di normali cardiomiociti, facendo tornare indietro queste cellule al precedente stato embrionale. Una volta ottenute le staminali, queste sono state spinte in avanti, differenziandole nuovamente in cellule cardiache adulte.
Pochi passaggi, ma che rappresentano anni di studi, condivisi da gruppi diversi di ricercatori nel mondo, e che per ora permetteranno di studiare meglio le malattie cardiache di origine genetica. Certo, il passo successivo si spera possa essere quello della medicina rigenerativa, cioè di utilizzare queste “nuove” cellule staminali per la riparazione del muscolo cardiaco danneggiato.
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